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EMDR - UN CASO CLINICO

 

Dr.ssa Gabriella Ranalli - Psicologo Psicoterapeuta Bologna

 

 

(Naturalmente i nomi e qualunque altro riferimento personale è stato modificato in modo da rispettare la privacy delle persone rendendole del tutto irriconoscibili).

Giovanni, un ragazzo di circa 30 anni, arriva in terapia perché vuole affrontare il disagio che lo invade quando nelle situazioni di lavoro si deve confrontare con figure maschili che hanno un ruolo di potere. Dice di sentirsi molto insicuro e vulnerabile quando deve relazionarsi coi suoi superiori e riferisce anche di alcuni episodi in cui ha avuto delle vere e proprie crisi di ansia con sudorazione e tremori.

Nel corso dei colloqui Giovanni arriva a parlarmi della sua relazione con il suo papà. Avevo notato che Giovanni nel riferirmi alcuni episodi particolarmente dolorosi di lui che da bambino veniva umiliato e mortificato dalle violenze verbali e fisiche del padre, entrava in uno stato di forte attivazione emotiva come se non mi si stesse solo riportando dei ricordi del passato, ma li stesse in parte rivivendo con la stessa intensità di allora.

Pensai allora che probabilmente nella sua mente quei ricordi, a causa del loro carattere traumatico, non erano ancora stati sufficientemente elaborati come bloccati in una sorta di arresto neurobiologico, continuavano ad influenzare le sue reazioni ed il suo benessere psicofisico. In virtù di queste osservazioni ritenni utile proporre a Giovanni di trattare questi ricordi con il metodo Emdr. Durante il trattamento con l’Emdr, i ricordi dolorosi vennero via via modificandosi, perdendo progressivamente la loro carica emotiva negativa e consentendo a Giovanni di recuperare una maggiore lucidità mentale ed un controllo maggiore delle sue reazioni emotive. Proprio nelle situazioni problematiche che avevano motivato la sua richiesta di aiuto, il suo livello di ansia diminuì notevolmente e la qualità del sonno migliorò portandolo a non avere più risvegli notturni quando c’era qualcosa che a livello lavorativo lo preoccupava.

Grazie alle sedute di Emdr Giovanni cominciò non  solo a vedere per la prima volta quei ricordi come lontani e distanti, ma anche a modificare gradualmente l’immagine di se stesso incorporando emozioni adeguate alla situazione ed eliminando le sensazioni fisiche disturbanti. In particolare, Giovanni, guardando al suo passato da una prospettiva più adulta e costruttiva, poté liberarsi anche di quel senso di disagio che nelle situazioni lavorative gli faceva provare quello stesso sentimento di inadeguatezza e di impotenza che aveva provato da bambino nella relazione con il papà. Giovanni si percepiva sempre meno come il bambino dipendente e spaventato dall’autorità del padre, ma sempre più come un adulto in grado di affermare se stesso e le sue ragioni. Per concludere potremmo dire che, ora che il passato era tornato nel passato, Giovanni poteva parlarne in maniera più lucida senza entrare in quello stato di confusione che gli impediva di distinguere tra ciò che era reale e ciò che invece proveniva dagli stimoli traumatici passati non più legati all’esperienza del presente.

 

Dr.ssa Gabriella Ranalli: Dopo la laurea in Psicologia Clinica ha conseguito la specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica presso la Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica. Negli anni successivi si è formata in Psicodiagnostica Clinica presso il CEIPA -  Istituto di formazione e ricerca scientifica, Roma. Ha seguito poi un Master in Sessuologia Clinica presso il Centro Italiano di Sessuologia e un altro Master in Ipnosi Ericksoniana presso la Società Italiana di Ipnosi. Ha svolto poi il Training (I e II livello) del metodo terapeutico EMDR presso l’Associazione EMDR Italia.

 

 

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