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DISTURBO
OSSESSIVO – COMPULSIVO
Dr. Antonio Grande - Psicoterapeuta Psicologo Bologna
- Cos'è l'ossessione e quali sono le sue caratteristiche? |
Quando si dice che una persona ha delle “ossessioni “ significa che e' assillata da idee, pensieri, immagini o impulsi che si presentano nella mente in modo ricorrente e sono vissuti come intrusivi.
Il termine ossessione deriva dal latino obsideo che significa assediare, e' quindi un pensiero fisso da cui, in qualche modo, la persona si sente “assediata “e di cui fa fatica a liberarsi.
La persona e' consapevole che le ossessioni sono il prodotto della sua mente e puo' anche essere più o meno consapevole della loro irragionevolezza, ciononostante le e' difficile liberarsi dall’ ansia e dal senso di disagio che molto spesso le accompagna.
Caratteristica infatti delle ossessioni e' che il loro contenuto e' fondamentalmente sgradevole e ansiogeno.
Questo distingue infatti le ossessioni vere e proprie da quelle che nel linguaggio comune vengono magari cosi' denominate, ma non rientrano nel campo delle ossessioni.
Cerchiamo di comprendere meglio il concetto con un esempio: se un ragazzo, dopo aver conosciuto e baciato una ragazza in discoteca e', per così dire, “ossessionato” dal pensiero di lei per cui la sogna, la desidera, vuole rincontrarla ad ogni costo e ne parla continuamente con i suoi amici, questa non e' propriamente in senso clinico un’ossessione, ma se invece i suoi pensieri ruotano intorno al fatto che questa ragazza, senza che vi siano elementi che possano in qualche modo giustificarne il timore, abbia potuto trasmettergli una qualche particolare malattia, e quindi si angoscia, vuole rivederla per assicurarsi che sia sana, consulta febbrilmente l’enciclopedia medica o s’informa su internet circa le modalita' di contagio e sui sintomi della malattia che teme, questo tipo di preoccupazione invasiva e persistente avrebbe le caratteristiche di un’ossessione.
Qual e' quindi, in genere, il contenuto delle ossessioni?
Normalmente vediamo che non costituiscono semplici accentuazioni delle normali e realistiche preoccupazioni che un essere umano puo' avere, ad es., per la vita lavorativa, affettiva o per la salute; ma si puo' temere di perdere l’autocontrollo (di aggredire qualcuno, magari un figlio o un familiare, con un coltello da cucina, in preda ad un impulso irresistibile, o di buttarsi giù dall’alto, ecc.) di sporcarsi, di infettarsi, oppure si e' assillati da dubbi continui (di aver chiuso o no il gas, la porta di casa, di aver investito qualcuno senza accorgersene mentre si guidava, ecc.).
Ci possono essere fantasie sessuali sentite come intrusive e disturbanti, oppure ci si puo' sentire fortemente a disagio se gli oggetti che ci circondano non sono in ordine simmetrico o comunque a posto.
Le ossessioni, per la loro stessa natura, possono invadere sempre piu' la vita, con un aumento progressivo dell’ansia.
Allo scopo di controllare l’ansia la persona puo' tentare di reprimere questi pensieri od impulsi,cercando di ignorarli o strutturare conseguentemente le cosiddette “compulsioni” cioe' comportamenti ripetitivi che possono configurarsi in veri e propri rituali che sente di dover seguire in risposta a determinate ossessioni (per es. lavarsi le mani molte volte al giorno per timore di essere contaminato da germi, oppure se il dubbio e' quello di non aver chiuso la porta di casa oppure il gas, o di aver calpestato una siringa, la persona tornera' svariate volte sui propri passi per controllare oppure tornera' indietro con l’automobile per accertarsi di non aver causato un incidente, ecc...).
Le compulsioni possono essere costituite anche da atti mentali come ripetere le parole o contare in vari modi, recitare formule o preghiere. Ma le compulsioni non convincono del tutto che le cose siano effettivamente e definitivamente a posto. L’ansia si placa solo apparentemente e spesso le compulsioni, messe in atto per controllarla, possono occupare un tempo non trascurabile della giornata e questo disturbo puo' interferire significativamente con le normali attivita' quotidiane ed essere fonte di notevole disagio e sofferenza.
Quando questo accade e il tempo che le compulsioni occupano supera, convenzionalmente, l’ora, si parla di un vero e proprio disturbo ossessivo – compulsivo.
Se il tempo e il disagio sono ridotti o le caratteristiche non si adeguano a quelle su esposte, si puo' parlare di tendenze ossessivo – compulsive, o altro.
Dr. Antonio Grande: Opera a Bologna dal 1980. Laureato in Psicologia (Univ. Padova) ed in Pedagogia (Univ. Bologna), ha seguito una prima formazione post-universitaria in Riabilitazione e Psicoterapia del Linguaggio e poi, sviluppando e approfondendo i propri interessi, Specializzazioni e Formazioni, al minimo quadriennali, in Psicoterapie Dinamiche Brevi, in Psicoterapia Ipnotica, in Psicoterapia Psicoanalitica e in Consulenza Sessuale e Sessuologia Clinica. Già direttore del Centro di Psicologia Applicata, è attualmente direttore del Centro Studi di Psicoterapia "Arca" e direttore scientifico della Rivista di Psicologia Psicoterapia e Sessuologia "ARCA ".
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In questo articolo si è parlato di : Ossessioni, Compulsione, Ansia, Paura di perdere il controllo, Dubbio, Rituali, Disturbo ossessivo-compulsivo. |