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IPNOSI E PSICOTERAPIA IPNOTICA
Dr. Antonio Grande - Psicologo Psicoterapeuta Bologna
- Cos'è l'ipnosi? |
Questo e' il primo di una serie di articoli dedicati all’ipnosi e alla psicoterapia ipnotica, che cercheranno di rispondere a quesiti e domande su che cos’e' l’ipnosi, la sua fenomenologia, le sue indicazioni e applicazioni.
L’IPNOSI
Due parole per fare chiarezza
Cominciando a parlare di cos’e' l’ipnosi, da clinico che ha rispetto e dimestichezza con l’ipnosi, (la uso, infatti, tutte le volte che ritengo che il suo impiego possa essere vantaggioso per un determinato paziente), il primo aspetto su cui mi viene da attrarre l’attenzione e' una certa confusione che ancora regna sulla realta' di questo fenomeno, non solo presso il grande pubblico, che spesso e comprensibilmente la identifica, pur sospettando possibili finzioni, con le induzioni teatrali e autoritarie dei vari maghi televisivi che la presentano come una delle loro “arti magiche”, ma anche presso una certa parte del mondo degli operatori della salute mentale.
Capita, ad esempio, che alcuni di questi ultimi dichiarino tranquillamente di non usarla, semplicemente perche' confondono l’ipnosi con una certa modalita' di induzione della stessa o con un certo uso che se ne puo' fare.
Cos’e' quindi l’ipnosi?
Un certo numero di teorie sono state elaborate per spiegare i fenomeni ipnotici e ancora oggi la discussione e' aperta, allo stato attuale delle nostre conoscenze pero' e nei limiti ristretti di questo articolo, potremmo cominciare a definirla come un insieme di fenomeni alla cui base vi e' uno stato mentale naturale con caratteristiche neurofisiologiche specifiche che lo differenziano dallo stato di veglia e del sonno, la cui produzione e' una possibilità normale del corredo neurofisiologico di ogni individuo.
In quanto tale esso
• puo' prodursi spontaneamente, se siamo, ad esempio, impegnati in attivita' monotone e ripetitive (vedi la famosa ipnosi dell’automobilista in autostrada), oppure assorbiti nel ricordare, immaginare o creare qualcosa
• puo' essere eteroindotto, cioe' indotto da altri in noi, normalmente attraverso stimoli visivi, uditivi o tattili
• oppure possiamo autoindurlo da soli in noi stessi se ci siamo allenati a questo sviluppando un apprendimento.
L’intensita' di questo stato mentale puo' variare da quella che si puo' definire uno stato ipnoidale, per arrivare, attraverso i vari gradi della trance, lieve, media e profonda, fino allo stato sonnambulico.
Quello che mi preme sottolineare e' che, se anche un’infinita' di stimoli casuali, etero o autoindotti, possono produrre in noi ipnosi, lo stato mentale a cui essi portano ha caratteri unitari, pur nei suoi diversi gradi e modi.
Possiamo considerare l’ipnosi come una grande piazza a cui si puo' accedere da tante strade e direzioni diverse e l'osservazione, che stimolazioni diversissime tra loro possano essere ugualmente efficaci nell’indurla, e' spiegabile proprio con il fatto che si tratta di uno stato fisiologico naturale.
Per maggiore chiarezza possiamo fare un paragone con lo stato di veglia: se siamo addormentati noi possiamo essere svegliati da un brutto sogno, da un bisogno fisiologico, da un dolore, magari dalla posizione di un arto che ostacola la normale circolazione sanguigna, da rumori del tipo piu' svariato (sicuramente quello della sveglia e' il piu' frequente e forse il meno simpatico), dal freddo o dal caldo ecc., da qualsiasi situazione insomma possa far scattare il meccanismo neurofisiologico per cui entriamo nello stato di veglia nelle sue varie modalita'.
Non diciamo pero' che lo stato di veglia e' quello che si produce in noi quando la sveglia suona, differenziandolo da quello che si produce in noi, quando ci capita di alzarci per un bisogno fisiologico e cosi' via. Pur nelle sue varie modalita' e gradazioni riconosciamo allo stato di veglia un carattere unitario.
Questo esempio ci aiuta a capire che, come per lo stato di veglia, anche lo stato di ipnosi puo' essere innescato o mantenuto dagli agenti piu' svariati.
Quello che ci interessa precisare a livello psicologico e psicoterapeutico e' che lo stato di ipnosi non e' quindi il risultato di una tecnica spettacolare o terapeutica particolare, non si identifica con la suggestione o altro, ma e' un modo di essere dell’organismo e, come tale, qualunque persona normodotata puo' imparare ad indurlo in se stesso o negli altri.
In quanto tale si capisce come siano numerose le metodiche psicoterapeutiche e non, che utilizzano, piu' o meno inconsapevolmente, nella loro prassi lo stato di ipnosi: dal Training Autogeno, che ne fa un uso massiccio nelle sue varie diramazioni suggestive e analitiche ecc., oltre che ricercare i benefici effetti psicofisici che derivano dal semplice porsi ripetutamente in stato di ipnosi nel ciclo inferiore o somatico, alle piu' varie Metodiche e Tecniche di rilassamento, al Sogno da Svegli Guidato, fino addirittura alla Psicoanalisi Classica, nel corso della quale e' naturale che nell’analizzato, disteso sul lettino, e stimolato a osservare il corso dei propri pensieri e a riferirli, possano svilupparsi stati ipnoidali.
Non parliamo poi dei medici di base, che con la loro esperienza, mandano giustamente i propri assistiti, affetti dal Fuoco di S. Antonio ( affezione sostenuta da un virus), a farsi "segnare".
Nelle applicazioni non cliniche basti ricordare lo Yogi che si concentra, ad esempio, sull’immagine di una rosa, accompagnando questa concentrazione con la ripetizione monotona di formule e suoni tipo Om..Om.. e cosi' via, le danze estatiche dei “Dervisci rotanti”, ecc.
A parte certi reperti archeologici dell’epoca preistorica che fanno pensare molto concretamente a manifestazioni ipnotiche individuali o di gruppo, ampie testimonianze dell’uso dell’ipnosi le troviamo nelle iscrizioni e grafici scoperti sulle mura di Babilonia e presso i reperti e le tradizioni arrivate sino a noi da tanti popoli antichi: Cinesi, Egiziani, Greci, Romani ecc.
Essendo una possibilita' connaturata alla struttura psicofisica dell’uomo, la produzione dello stato mentale di ipnosi e' nata, quindi, con l’uomo e, con varie denominazioni, e' stata utilizzata dai vari popoli nei modi piu' svariati, a fini religiosi, di illuminazione, terapeutici, di crescita personale, come ad esempio nello Yoga e in altre discipline e cosi' via.
Attenendoci al piano che qui ci interessa, che e' quello psicologico e psicoterapeutico, per dirla con le parole del decano dell’ipnologia in Italia, Franco Gramone:
”il valore e l’importanza terapeutica dell’ipnosi risiedono nelle vie d’accesso che essa apre, non solo alla personalita' psichica profonda ma anche a quella somatica e viscerale”.
(A questo proposito basti pensare alla “banale” guarigione delle verruche ottenibile mediante ipnosi, alla possibilita' di controllo del dolore, alla rivivificazione mnestica, per cui si puo' magari ricordare cosa si e' fatto durante la festa di compleanno dei sei anni di eta', con chi si era, ecc. e cosi' via).
Le possibilita' offerte dallo stato di ipnosi potranno poi essere utilizzate dallo psicoterapeuta e dal suo paziente in vari modi e qui entrano in gioco le tecniche, che potranno essere, quando e' il caso
• suggestive, naturalmente non nel senso antiquato di imporre in modo autoritario suggestioni al paziente, ma nel senso dell’ipnosi moderna, cioe' di comunicazioni complesse finalizzate a mobilitare le risorse dell’individuo e far si' che la persona, utilizzandole, scopra le proprie potenzialita' e i percorsi per risolvere certi problemi;
• catartiche, nel senso di liberazione di emozioni e affetti repressi;
• analitiche, dirette cioe' alla presa di coscienza di certe problematiche profonde, ecc.
Per finire quindi
la Psicoterapia Ipnotica, come l’ipnosi tout court, non va identificata con una metodica particolare, ma con un insieme di tecniche psicoterapeutiche che hanno solo in comune il fatto di utilizzare consapevolmente le possibilita' offerte dallo stato mentale di ipnosi, nelle sue varie gradazioni, e queste possibilita' saranno tanto piu' preziose quanto piu' il terapeuta avra' al suo attivo una approfondita formazione personale e didattica, e, quindi, conoscenze e capacita' tecniche per poterle far fruttare al meglio nell’interesse del proprio paziente.
Dr. Antonio Grande: Opera a Bologna dal 1980. Laureato in Psicologia (Univ. Padova) ed in Pedagogia (Univ. Bologna), ha seguito una prima formazione post-universitaria in Riabilitazione e Psicoterapia del Linguaggio e poi, sviluppando e approfondendo i propri interessi, Specializzazioni e Formazioni, al minimo quadriennali, in Psicoterapie Dinamiche Brevi, in Psicoterapia Ipnotica, in Psicoterapia Psicoanalitica e in Consulenza Sessuale e Sessuologia Clinica. Già direttore del Centro di Psicologia Applicata, è attualmente direttore del Centro Studi di Psicoterapia "Arca" e direttore scientifico della Rivista di Psicologia Psicoterapia e Sessuologia "ARCA ".
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Per approfondimenti clinici è possibile contattare direttamente il Dr. Antonio Grande inviando una mail all'indirizzo a.grande@psicoterapiarca.it
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In questo articolo si è parlato di: Ipnosi, Veglia, Sonno, Sogno, Trance, Suggestione, Training autogeno, Tecniche di rilasssamento, Psicoanalisi, Disturbi psicosomatici. |